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Vetulonia, al Muvet la mostra e il docufilm sui corpi della classicità antica di Igor Mitoraj

Vetulonia veduta

Un passato che sfugge, tutto - perfino l'arte - con il passare del tempo può scomparire: solo il corpo resta a testimonianza di quello che è stato.
E' da questo concetto che parte Corpo a corpo. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo archeologico nazionale di Napoli alla classicità del bello nell'opera di Mitoraj, la mostra che, da sabato 30 settembre, rimarrà aperta fino al 5 novembre al Muvet, museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia che fa parte del Sistema musei di Maremma. Si potrà visitare tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 10 alle 18.
La presentazione del catalogo e del docufilm della mostra si svolgerà sabato 30 settembre alle 17:30 al museo di Vetulonia. Al taglio del nastro, al quale è stato invitato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi, il direttore scientifico del MuVet Simona Rafanelli, la giornalista e scrittrice Clara Svanera, il regista Lorenzo Antonioni. A conclusione della presentazione, avranno luogo la proiezione del docufilm e la visita alla mostra. L'ingresso è libero fino alle 20.
Il tutto al cospetto del Corridore dalla Villa dei Papiri di Ercolano, che eccezionalmente prolunga nel mese di ottobre, grazie al MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la sua permanenza al MuVet di Vetulonia.

"Ebbene tutto passa, passano gli anni, le mode, i modi di dire, alla fine passa anche l'arte, ultimo disperato tentativo dell'uomo di sfuggire alla mortalità. Ma c'è un elemento che rimane immutato nei secoli: Il Corpo". Con queste parole Lorenzo Antonioni, giovane regista emergente nella cinematografia italiana, alla seconda collaborazione con il MuVet di Vetulonia, apre il suo contributo dedicato al docufilm Corpo a corpo. Il viaggio, nel quale si ricerca il punto di incontro tra i corpi della classicità antica delle opere del museo archeologico nazionale di Napoli e quelli della modernità classica delle opere di Igor Mitoraj, incontro che si ritrova nell'atletica e nello sport. I protagonisti del docufilm di Antonioni sono accompagnati dalla colonna sonora originale di Stefano Cocco Cantini, le cui note sembrano risuonare dall'interno delle opere stesse.

Nel cortometraggio, il regista ci dona "una quarta dimensione, quella del tempo" nella quale i capolavori statuari non sono più semplici rappresentazioni di corpi umani, ma sono dotati di una scintilla interiore, che ci invita ad andare oltre la superficie, "a guardare tra le crepe e scavare oltre il duro bronzo o marmo per poterne percepire l'incredibile vitalità".

Il viaggio nello sport e nel tempo del docufilm diventa racconto su carta nel catalogo della mostra, eccezionalmente presentato nell'occasione dalla giornalista e scrittrice Clara Svanera, dove il filo della narrazione è affidato ai protagonisti del viaggio stesso, che attraversano la storia della bellezza passandosi il testimone in un percorso immersivo a staffetta che coinvolge i più grandi artisti e le opere più famose dall'arte classica ed ellenistica fino a quella contemporanea.

Un viaggio che, nei racconti paralleli e intrecciati dell'esposizione, del docufilm e del catalogo, giunge ai giorni nostri grazie alla presenza dell'opera Nudo di Igor Mitoraj, che offre l'opportunità di accostare ai capolavori antichi il genio dello scultore franco polacco, il più originale interprete della classicità, unico artista contemporaneo a poter esporre le proprie opere all'interno delle rovine di Pompei.

Per informazioni tel. 0564 948058, e-mail: museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it